giovedì 19 gennaio 2012

Interview with dj\sommelier John Penate aka John Pabulum!!!


  • Hi John, now that you’ve been introduced, tell me how your passion for wine and becoming a sommelier was ignited?
I ignited my passion for wine when I tasted my first Pinot Noir from Bourgogne. Sure, I drank wine but nothing ever stood out until then. I arrived to Italy and discovered that there was more to the wine world than Merlots, Sauvignons, Shiraz and Pinots. I think it was seeing and tasting wines such as Bardolino, Marzemino, Sagrantino, etc. .. that sparked the interest to learn more about the Italian wine world. With that came the idea that I should help visitors to Italy enjoy the most unique places of the boot to experience. After all, the road less travelled has the best wines!

  • Best vintage for wine and for house music(deep, tech, soulful, acid, garage, etc)??
Every grape and area of the world is unique but it is true that 2004 was generally a good year, especially in Italy.
I started “raving” back in 1992 and have experienced the various mutations of techno and house. I have always been a “trackhead” so for me the best years were ’94 / ‘95.
  • What is the wine and dj/producer that you recommend at this moment?
    • White: “La Masa” Inzolia Sicilia IGT by Castel Lucci Miano.
    • Red: “Consilium“ Cesanese Olevano Romano DOC by Migrante.
    • Dj: Miles Maeda.
    • Producer: Dave Pezzner.

  • Favorite winery and label?
    • “Paradiso di Frassina” for their amazing territory and for the fact that they play Mozart to the vines. They are sponsored by Bose and (besides Brunello) make a harmonious blend of 6 Italian grapes and 6 French grapes called “12 Uve”.
    • Relief Records and Cajual Records. .. 13 years ago. Today, I find myself liking releases from Bump Music and Classic Music.

  • Favorite Dj and wine?
-   Derrick Carter. He has always made me want to dance with his blend of Chicago Techno, Acid House, Latino, R&B and Jazz.
-   They say that a Sommelier’s favourite should be a Bourgogne’s Pinot Noir but this is usually the choice from the “big names” of Australian Shiraz, Bordeaux (Merlot & Cabernet Sauvignon) and the American versions. I love the Sangiovese grape. It is more finicky than people think, especially when it comes to aging it. It is done in many ways but the area of Montalcino is best. A correctly aged Brunello is amazing but I have to name one bottle then it is the complex “12 Uve” by Paradiso di Frassina in Montalcino (mentioned before).

  • Do you prefer Italian or French wine? Why?
Italian.
Italy's Ministry of Agriculture and Forestry (MIRAF) has granted over 350 grapes "authorized" status yet there are more than 500 other documented varieties in circulation!! (I dare you to try to name a dozen grapes that are grown around the world.) Out of this comes the winemaker’s expression of the territory and their love for it. It goes beyond the love for the grape. Wine becomes a true expression of what we call Terroir, more so than any other country, especially with wines that cannot be grown anywhere else in the world. Not because of any legal reason but simply because the results are nowhere near as good.

  • Do you prefer the house/techno scene in America or Europe? Why?
I really love how emotional people get about experimental music in the U.S.
I have not witnessed that here, in Italy, so much. It is mostly commercial that people want in Italy which allows them to not concentrate on the music. I like my music like I like my wine: surprising new interpretations that make you want to close your eyes so as to enjoy them so deeply that it makes you feel good and move you.

  • What wine and song do you recommend for aperitivo?
Any Ribolla Gialla with Can’t Beat the House by Bruno Browning.

  • What about bubbly for the dancefloor and for the holidays?
Franciacorta Satèn.

  • In conclusion, gioco della torre: dj and wine that you would throw away and another that you would save?
Throw:
- Tavernello (or wine-in-a-box).
- Any dj that plays pre-mixed sets and/or plays the same songs in the same order every single time they “perform”.
Save:
- Tintore (Amalfi Coast). It survived the Phylloxera epidemic and is only made in the mountains of the Amalfi coast. Not much of a wine when you open the bottle. Let it sit for one day and it will not disappoint.
- Me.

martedì 17 gennaio 2012




E' ormai un mese abbondante che ho iniziato questo blog e devo ammettere che per me sta diventando piu che un hobby quindi nell'ottica di offrirmi e offrirvi spunti e idee nuove, ho deciso di scambiare quattro chiacchiere con la persona che più di tutti incarna nella realtà l'idea e lo spirito di Botti 'n Beats: John Penate aka Pabulum.

Biografia:

Dj:
John Penate ( aka John Pabulum, Pabulum dj, dj Pass) è un DJ della scena underground dal 1995, quando ottenne la sua prima residenza presso il Centro World Beat di San Diego, California. Tuttavia, è stato a Los Angeles all'età di nove anni che scoprì il suo amore per la musica ascoltando KROQ radio con una programmazione musicale di avanguardia e attenta alla scena underground. La prima volta invece che entrò in contatto con l'arte del djing fu a casa di un amico dove in poco tempo imparò ad usare mixer e giradischi. Era il novembre del 1994 e non avendo ancora console e dischi di sua proprietà e senza uso massiccio di pubbliche relazioni, inizia la sua carriera da dj arrivando a far ballare clubbers di mezzo mondo: Stati Uniti, Messico, Germania e Italia al fianco leggende locali e internazionali, tra cui: Tony Humphries, DJ Dan, Dimitri della crew Dee-Lite, Chemical Brothers, Mark Grant, Christopher Lawrence, Doc Martin, Marco Farina, Sandra Collins, Jason Blakemore, Jaime Thinnes, Halo, Garth, Markie, Roy Davis jr, Markus Nikolai, dj Steve Pagani, Miles Maeda, DJ Diz, Sasha, John Digweed, DJ Tacho, Afrika Bambaataa, Juan Atkins e l'elenco potrebbe continuare ancora. John vive a Roma dal 2001 coniugando la fiorente e consolidata attività di dj che lo ha portato a suonare nei migliori club della capitale (Akab, Bloom, Art Cafè, Supperclub solo per citarne alcuni) con la nuova ma non meno importante attività di Sommelier presso Vini Cultural Tours.

Sommelier:

John trasformò la sua "vacanza" in Italia in una vera e propria scelta di vita una decina di anni fa. Nei primi anni sono stati frequenti i ritorni a San Diego. Solo successivamente prese la decisione di fondere tutte le sue passioni e farle conoscere al maggior numero di persone possibile. Dal 2005 infatti Roma diventò la “sua” città e sia nella veste di dj che di guida turistica specializzata in tour enologici, continua senza sosta a infondere e istruire turisti, studenti, semplici appassionati al cibo, al vino, alla storia, all'arte.......all' amore per l'Italia e la sua "Dolce Vita".
In seguto si è iscritto all' Associazione Italiana Sommelier di Roma e dopo 3 anni di studio (in italiano) John può ora presentarsi ufficialmente come Sommelier. Non ancora soddisfatto continuò gli studi conseguendo la spilla d'argento             ( Sommelier professionista ). In questo momento è iscritto al Master di Analisi Sensoriale del Vino, step fondamentale insieme al precedente corso, per fregiarsi della spilla d'oro ( Degustatore Uffciale ). Si può conoscere di persona John e la sua passione per il vino e per l'Italia, contattandolo presso ViniCultural Tours.

Ciao John, avendoti già introdotto in modo approfondito come dj  parlami di come è scaturità la passione per il vino e per la professione di sommelier?

La passione per il vino scoppiò quando assaggiai il mio primo Pinot Nero della Borgogna. Ovviamente avevo già bevuto e apprezzato il vino in altre occasioni, ma fino a quel momento non rimasi colpito da nulla in particolare. Fu poi in Italia scoprì  le molteplici varietà di uve e prodotti aldi fori dei soliti Merlot, Sauvignon, Shiraz, Pinot, scoprendo eccellenze territoriali come il Bardolino, il Marzemino, il Sagrantino  fattore che scatenò in me l'interesse a saperne di più sulle tecniche di vinificazione e sulla tradizione vinicola italiana. Da tale percorso nacque l'idea e la “missione” di dover insegnare a turisti e visitatori a godere dell'Italia, dei suoi luoghi più unici e delle sue peculiarità enogastronomiche.


Migior annata per il vino e per la musica House ( deep, tech, soulful, acid ,garage etc )?

Ogni vigna in tutte le zona del mondo hanno avuto annate uniche , ma a parer mio il 2004 è stato generalmente un buon anno, soprattutto in Italia.
Ho iniziato il mio viaggio nelle sonorità elettroniche durante i primi rave parties nel 1992. Questi suoni hanno subito negli anni seguenti continue mutazioni sviluppandosi principalmente nella techno e nella house. Quindi per me i migliori anni sono stati il 1994 e il 1995.

Qual' è il vino e il Dj/producer che ti sentiresti di consigliarmi in questo momento?
Bianco: "La Masa" Inzolia Sicilia IGT da Castel Lucci Miano.
Rosso: "Consilium" Cesanese di Olevano Romano DOC Migrante.
Dj: Miles Maeda.
Produttore: Dave Pezzner aka Pezzner.

Cantina e label preferita?
Cantina: Paradiso di Frassina ( Montalcino ) per il loro meraviglioso territorio e per il fatto che fanno ascoltare Mozart alle viti arrivando addirittura  a essere sponsorizzati da Bose. Oltre al classico e sempiterno Brunello la cantina si distingue per un vino nato da un mix armonioso di 6 uvaggi italiani e 6 francesi chiamato "12 Uve".
Label: Relief Records e Cajual Records. .. 13 anni fa. Oggi, mi ritrovo appagato dalle produzioni di Bump Music e Classic Music.

Dj e vino preferito?

Dj: Derrick Carter perchè mi ha sempre fatto venire voglia di ballare con il suo mix di Techno, Acid House, Latino, R & B e Jazz.

Vino: Dicono che un Sommelier “politically correct“ dovrebbe dire: “Pinot Nero della Borgogna”. Sinceramente trovo la risposta scontata così come la scelta dei "grandi nomi" esteri come Shiraz australiano, il Bordeaux (Merlot e Cabernet Sauvignon) e altri vini americani. Io invece amo il Sangiovese in tutte le sue forme! E 'più gradevole e beverino di quanto la gente pensi, soprattutto quando lo si lavora con le giuste tecniche di vinificazione e di invecchiamento. E' prodotto in molte zone ma quella di Montalcino è a parer mio la migliore. Un Brunello vinificato correttamente è stupefacente!!! Dovendo però dire un solo nome e una sola bottiglia, allora rispondo con l'originale e complesso "12 uve" prodotto da Paradiso di Frassina di Montalcino ( 6 uve italiane, 6 uve francesi ).

Preferisci i vini Italiani o Francesi?

Italiani!!
In Italia il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MIRAF) ha riconosciuto oltre 350 uve ma in realta sono più di 500 le varietà documentate in circolazione! (ti sfido a provare a citare una dozzina di uvaggi presenti nel resto del mondo.) Da questo deriva il mio amore per i prodotti e i viticoltori radicati profondamente nel territorio, concetto che va oltre l'amore per l'uva e il vino stesso. Qui in Italia, più che in qualsiasi altro paese, il vino diventa una vera espressione di ciò che chiamiamo Terroir. Questo in altre nazioni non avviene non per motivi culturali o autorizzativi , ma semplicemente perché solo in Italia i risultati di eccellenza territoriali sono così numerosi e in continua crecita.

Preferisci la scena house-techno americana o europea?

Mi piace molto il modo emozionale con cui gli Americani assorbiscono sonorità sperimentali anche grazie alla cultura e la tradizione che si è creata nel tempo.
Purtroppo non ho visto la stessa cosa qui da voi in Italia dove la massa è più attratta o meglio si accontenta di sonorità commerciali. Questo non permette ai pur bravi dj Italiani di concentrarsi a proporre selezioni e musica di qualità. A me piace la mia di musica così come mi piace il mio vino!!! Fortunatamente rimango sempre sorpreso da alcune nuove produzioni che mi fanno ancora venir voglia di chiudere gli occhi e ballare!!!

Ci consigli un vino e una traccia per l'aperitivo?

Qualsiasi Ribolla Gialla ascoltando "Can't beat the House" di Bruno Browning.

E delle bollicine per il dancefloor o per bindare?

Franciacorta Saten

Per concludere gioco della torre: dj e vino che butti giù e che salvi?

Getto dalla torre:

Tavernello o qualsiasi vino in cartone.

Ogni dj che suona set pre mixati o che presenta le stesse palylist nello stesso ordine ogni volta che suona.

Salvo:

Il Tintore: è sopravvissuto alla fillossera ed è fatto unicamente tra le montagne della costiera amalfitana. Apparentemente poco complesso a bottiglia appena aperta. Lasciatelo riposare per un giorno e non vi deluderà.

Me.



Grazie John per il tempo che mi hai dedicato ci si vede sul dancefloor di qualche club o a qualche degustazione!!!!

Ste-No

giovedì 12 gennaio 2012

Anticipazione!!!

Amici la prossima settimana oltre alle recensioni troverete anche l'intervista a un talentuoso e preparatissimo dj sommelier!!!!
E' inutile dirvi che sia la bottiglia di vino che la traccia musicale sono frutto della degustazione del vino e dell' ascolto del vinile insieme a lui.
Stay tuned!!!!

Ste-No

venerdì 6 gennaio 2012

Quarto Vinile: Parov Stelar Catgroove (Original Mix)




Artista: Parov Stelar
Titolo: Catgroove ( Original Mix)
Genere: Electro Swing
Label: Etage Noir
Anno: 2009
BPM: 128 (suonata a 124-22 è ancora meglio)
Prezzo: 1,30 € (digital download beatport) 13,00$ (vinile su www.musicstack.com)
Descrizione: With his unmistakable sound-mix of Jazz- and Swing samples and electronic music, Parov Stelar has secured his own unique position in the world of music. His upcoming fourth album “Coco” is eagerly awaited. The double CD starts off where his successful LP’s “Rough Cuts”, “Seven And Storm” and “Shine” ended. On the other hand he is consequently developing his established jazzy sound, by adding new stylistic elements to his tunes. Also his dancefloor-productions, that up to now have only been published as singles, find a debut to a greater extent on his album. They meet with Stelar’s melancholic-melodious trademark-sound, which is well known from his earlier albums, but now is also spiced up with Hip-Hop beats and synth-pads. Parov Stelar manages to build bridges between his own worlds of sound with these extensive LP as well he as he does with listening- and dance-music in general. An electrifying album to fall for. The two CDs are originally thought of as one with tracks that can be danced to and one with tracks just for listening. Nevertheless the line between those two approaches becomes blurred in Parov Stelar’s newest compositions. The album makes your feet tap more and more with every track. The musician himself sees the whole thing as a “book for musical readers” which is classically defined in introduction, middle part and end. Because of downloading hit numbers on downloading platforms the “listening in” to albums and thereby reflecting on less prominent tracks, is lost. Parov Stelar sets “Coco” as a statement against this habit. Apart from two cooperation-tracks with the saxophone-player from his live-band, Max The Sax, Stelar has cooperated with six singers from different genres. This again gives “Coco” a characteristic, one and only feeling.
Considerazioni personali: Traccione ascoltato allo snowpark di Ovindoli con la coppia più cool dell'Appennino: Ciari ed Elisa S. All' inzio delle prime battute mi parve insignificante non essendo avvezzo a sonorità Jazz House e similari. Piano piano invece le mie gambe iniziarono a muoversi a tempo e le mie orecchie a deliziarsi di un assolo di sax trascinante. Pezzo adattissimo per situazioni casalinghe quali pool party, aperitivi, dopo cena danzanti o per quei dj sognatori che sperano ancora che le persone vadano in discoteca per ballare!!!
I miei amci appasionati di Techno e Deep storceranno il naso ma per me è TORMENTONE!!!
Grazie alla Dj Kiara Plastik che al contrario di molti altro colleghi snob non ha avuto remore a darmi titolo e artista della traccia.
Buon anno

Ste-no

Quarto vino: Barbaresco Pio Cesare


Nome del vino: Barbaresco
Cantina: Pio Cesare
Tipo: Barbaresco
Annata: 2003
Grado alcolico: 14
Regione di produzione: Piemonte
Uve: 100% Nebbiolo
Prezzo: 39 Euro
Descrizione: L'uva di nebbiolo per il Barbaresco classico viene quasi esclusivamente dalle vigne della famiglia nel villaggio di Treiso. A questi sono aggiunti una piccola quantità di uva da alcune delle vigne migliori in zona tra cui spicca quella del Barbaresco Rocco. L'uva  viene selezionata con attenzione e ogni passo è controllato per accertare la perfezione e tutta l'uva che non è assolutamente perfetta viene scartata. Questo Barbaresco ha il colore lucido del melo granato, con tonalità vermiglie chiare. Il bouqet è intenso e fragrante con  suggerimenti di viole,  cannella e vaniglia. Il palato è asciutto, pieno e vigoroso con i tratti della pesca. La tradizione della cantina  è cominciata nel 1881 quando Pio Cesare iniziò a trattare di persona l'uva nelle sue vigne ed a comprare quelle dei coltivatori limitrofi e altre ancora nelle colline dei distretti di Barbaresco e di Barolo. Le uscite della cantina sono state fin dagli inizi limitate per aderire fin dalle prime bottiglie agli standard più elevati. La ditta non ha mai vinificato, se non è riuscita a produrre un'uva matura e sana. La maturazione dell'uva è guardata con attenzione. La raccolta è rigidamente controllata, selezionando uva per uva. Ci è stata sempre una convinzione che il vino grande può venire soltanto dall'uva più fine. Oggi, la proprietà è controllata da Pio Boffa, gran-nipote di Pio Cesare. Sotto la sua supervisione, i vini di Pio Cesare sono diventati famosi nel mondo intero. I progressi più evidenti sono stati fatti nella qualità e pluralità di offerte . (www.enolandia.it)
Considerazioni personali: Vino degustato durante la notte di San Silvestro a casa della mia amica  Elisa V accompagnato da un ottimo arrosto ai funghi porcini cucinato dall'ormai indiscusso chef Tony (non è quello dei coltelli ma il compagno di Elisa nonchè mio migliore amico). Ovviamente la bottiglia ha soddisfatto le ugole di tutti noi; unico errore averlo bevuto subito senza farlo respirare un po' (20 min) o meglio ancora senza travasarlo in decanter.
Assolutamente da abbinare con arrosti, cacciagione o del cucinato bello saporito  altrimenti già al primo bicchiere si finirebbe con le Fantozziane moquette sul palato e lingua felpata!
Senza dubbio per gusto e rapporto qualità-prezzo (comprarlo in 2 vuol dire pagarlo 20 € a testa) miglior vino recensito nel 2011
Buon anno!!!

Ste-no